ANTIGONE
di Sofocle
L’ottava edizione del 2019 affronta la messinscena di uno dei capolavori della tragedia di ogni tempo, rappresentato dall’Antigone di Sofocle, famosissima già nell’antichità e destinata ad avere fortuna con celebri riscritture e rappresentazioni d’autore anche in età contemporanea. Antigone, figlia di Edipo, dà il nome alla tragedia rappresentata per la prima volta ad Atene alle Grandi Dionisie del 442 a.C. ed è la protagonista di una trama che la contrappone allo zio Creonte a seguito dell’assalto di Tebe da parte di Polinice con l’esercito argivo, terminato nel duplice omicidio dei due fratelli Eteocle e Polinice, anch’essi figli di Edipo. La trama contrappone l’obbedienza necessaria a una legge scritta rappresentata dall’editto di Creonte che vieta di seppellire i traditori della patria, quale è Polinice, alla legge universale e divina a cui si appella Antigone che, seppellendo il fratello, sfida la norma stabilita dallo zio sovrano. Il poeta svolge questo mito intrecciando le riflessioni su molti temi, che in bocca ai personaggi permettono di approfondire anche altri temi esistenziali: le opposizioni vita e morte, ‘maschile’ e ‘femminile’, rigidezza e flessibilità morale. Il contrasto tragico dà forma a un impressionante linguaggio performativo che ispira canti corali, monologhi e dialoghi offrendo didascalie importanti per resa scenica. I cinque episodi anticamente interpretati da soli tre attori mettono in azione otto personaggi: Antigone, Ismene, Creonte, Guardia, Emone, Tiresia, Nunzio, Euridice. Il Coro è di Vecchi Tebani.
Direzione drammaturgica: Elisabetta Matelli
Regia: Christian Poggioni
Assistente alla regia: Eri Çakalli
Scenografia: Dino Serra
Costumi: Chiara Barlassina
Musiche: Paolo Tortiglione
Canto: Lucia Amarilli Sala